Passa ai contenuti principali

Storia di uomini e di macchine: da Ada a Zuckerberg

Il modo migliore per catturare l’attenzione è da sempre quello di raccontare una storia, in particolare la storia di una persona.
L’informatica è spesso percepita dal pubblico come una tematica “fredda”, legata ad apparecchiature prive di personalità.

Noi intendiamo mostrare come la storia di questa scienza sia anche la storia di individui eccezionali, di persone che sono state in grado di anticipare il futuro e di crearlo.

Ognuno di questi personaggi straordinari ha dato un contributo fondamentale a modellare la realtà in cui oggi viviamo; gli strumenti informatici che usiamo ogni giorno non esisterebbero oppure sarebbero profondamente diversi, senza l’apporto dato da essi in diversi periodi storici.

Ogni individuo di cui racconteremo la storia avrà dedicata una breve biografia, in cui saranno messi in evidenza i tratti della personalità più che i conseguimenti accademici. Ad ogni individuo verrà abbinata una delle proprie creature.

Potrete trovare tutte queste “storie” su una serie di pannelli che illustrano la vita e le opere di grandi matematici, imprenditori di successo, pionieri della scienza. Spazieremo da personaggi “mediatici” noti al pubblico attuale fino a matematici relativamente sconosciuti.

Alla biografia di ogni personalità sarà associata una selezione di pezzi museali di interesse storico. Per gli industriali saranno esposti computer prodotti dalle loro aziende, per i matematici esporremo la versione “viva” degli algoritmi frutto del loro studio.

Cercheremo di stimolare la vostra curiosità senza per questo richiedervi una preparazione specifica; i più preparati di voi saranno altresì interessati alla visione dei pezzi più rari.

Sarà un viaggio nelle pagine della vita, un viaggio alla scoperta di un mondo nascosto che permea le nostre attività quotidiane.

Se volete imbarcarvi per questo meraviglioso percorso culturale, storico e tecnologico, vi aspettiamo presso il Centro Commerciale “SNOS” di Corso Mortara a Torino dal 9 al 12 maggio.

Buon viaggio a tutti!

Commenti

Post popolari in questo blog

Lena Söderberg (Lenna Sjööblom)

Lena, nata nel 1952, è stata una modella e playmate.  La sua fama deriva dall'essere stata immortalata nella pagina centrale di playboy del novembre 1972, numero più venduto di tutti i tempi. Un ritaglio della dimensiondi 512x512 di tale fotografia fu utilizzato come immagine di esempio per una conferenza sulla compressione delle immagini allo USC Signal and Image Processing Institute. Da allora il viso di Lena è diventato una sorta di standard de facto per gli algoritmi di compressione delle immagini, e la stessa modella è  una celebrità  tra i matematici. Il celeberrimo ritaglio. Lena qualche anno dopo Per saperne di più: http://photoshopnews.com/2007/04/24/geek-love-the-lenna-story/ http://ndevilla.free.fr/lena/ http://www.cs.cmu.edu/~chuck/lennapg/lenna.shtml

Olivetti M20

Processore: Zilog Z8001 Velocità di clock: 4MHz RAM: 128kB espandibile fino a 512kB ROM: 8kB contenente il bootloader ed alcune funzioni di I/O Sistemi operativi: PCOS, CP/M8000, MS-DOS (con l’adattatore APB 8086) Schermi: Bianco e nero, verde, ambra, 4 o 8 colori Risoluzione grafica: 512x256 pixel Griglia di testo: 80x25 oppure 64x16 caratteri Drive per floppy:  Uno o due da 160kB-320kB-640kB in formato 5”1/4 Hard disk: 11.5MB Winchester opzionale Interfacce di serie: RS232 e Parallela (Centronics), con connettori proprietari Interfacce opzionali: Doppia RS232 (normale e current-loop) e IEEE488 L’Olivetti M20 era un pc dotato di caratteristiche interessanti per l’epoca, la sua cpu era a 16 bit, la grafica a colori e ad alta risoluzione , era dotato di due floppy disc da 5 pollici e un quarto ed opzionalmente poteva montare un hard disc. A causa della sua incompatibilità con l’MS-DOS (aggiunta successivamente attraverso una scheda aggiuntiva conten...

COMMODORE PET 3032

Anno: 1979 CPU: MOS 6502 a 1 MHz (8 bit) Fornito, in questa versione di 14 KB di ROM, poteva avere 8, 16 o 32 KB di RAM. Aveva incorporato il Commodore Basic nella versione 3 ed un monitor a fosfori verdi. Come unità di memoria per il salvataggio dei dati, usava dei dischi esterni oppure poteva esservi collegato un mangianastri audio. È il successore del Commodore PET, facendo parte della linea professionale della famosa casa americana. A dispetto, comunque, del suo precedente, aveva una tastiera standard. Particolare di nota di questa linea è la forma monolitica.